Debora Danieli omicidio colposo in ospedale per un’infezione

La comunità di Ponte San Nicolò è sconvolta per la prematura scomparsa di Debora Danieli, 48 anni, deceduta il 30 dicembre 2024 nel reparto di Cardiochirurgia dell’Ospedale di Padova.

La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, accogliendo la denuncia presentata dai familiari, che sospettano responsabilità mediche nella vicenda.

Nel gennaio 2024, a Debora era stato diagnosticato un tumore al seno, per il quale era stata sottoposta a intervento chirurgico presso l’Istituto Oncologico Veneto (IOV) il 15 aprile.

Durante il percorso terapeutico, era emersa una malformazione cardiaca che aveva reso necessario un ulteriore intervento nel reparto di Cardiochirurgia “Gallucci”.

Dopo l’operazione, Debora era stata dimessa, ma due settimane dopo aveva sviluppato un’infezione da Staphylococcus Aureus, presumibilmente contratta durante l’intervento.

Nonostante ripetuti ricoveri e terapie antibiotiche, l’infezione non era stata debellata, portando a un progressivo peggioramento delle sue condizioni di salute.

Denuncia Penale omicidio colposo

A seguito della denuncia dei familiari, la Procura di Padova ha avviato un’indagine per omicidio colposo contro ignoti.

Il Pubblico Ministero ha disposto il sequestro della salma e della documentazione clinica, incaricando un team di esperti per l’autopsia: il medico legale dott. Antonello Cirnelli, la cardiochirurga dott.ssa Giorgia Bonalumi e l’infettivologo dott. Ermenegildo Francavilla.

L’esame autoptico, eseguito il 13 gennaio, non ha evidenziato cause macroscopiche del decesso; saranno pertanto determinanti gli esami istologici e l’analisi approfondita della documentazione clinica. Gli esperti hanno 60 giorni per presentare le loro conclusioni.

Dopo il nulla osta della Procura, i funerali di Debora Danieli si sono tenuti sabato 18 gennaio 2025, alle ore 10:30, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Voltabarozzo, a Padova. La comunità si è stretta attorno alla famiglia per dare l’ultimo saluto a una donna che ha combattuto con coraggio contro la malattia.

La famiglia di Debora attende con speranza gli esiti delle indagini, confidando che venga fatta piena luce sulle circostanze che hanno portato alla sua morte. La comunità rimane in attesa di risposte, auspicando che eventuali responsabilità vengano accertate e che simili tragedie possano essere evitate in futuro.

Responsabilità medica e diritto al risarcimento

L’infezione da Staphylococcus Aureus contratta da Debora durante il ricovero apre la strada a riflessioni sulla responsabilità medica in ambito ospedaliero.

Questo batterio, spesso associato a infezioni nosocomiali, rappresenta un rischio noto, specialmente per pazienti sottoposti a interventi chirurgici complessi.

Nel caso in cui le indagini confermino che l’infezione sia derivata da una carenza di misure igienico-sanitarie o da un errore nella gestione del decorso post-operatorio, la struttura sanitaria potrebbe essere ritenuta responsabile.

In tal caso, i familiari della vittima avrebbero diritto ad un cospicuo risarcimento per il danno subito, comprensivo del danno biologico, morale ed esistenziale. La determinazione delle responsabilità sarà cruciale per garantire giustizia alla famiglia e prevenire il ripetersi di episodi simili.

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