Tommaso Bazzani morto in un incidente a Scandicci

La notizia di un incidente mortale scuote sempre la comunità, ma quando la vittima è un giovane conosciuto, sorridente, parte integrante della vita quotidiana di tanti, la tragedia assume contorni ancora più dolorosi.

È quello che è accaduto a Scandicci, lungo via Pisana, dove un violento scontro tra una moto e un camion ha strappato alla vita Tommaso Bazzani, ragazzo appassionato, lavoratore instancabile e volto amico per moltissimi clienti dell’Antico Vinaio.

Incidente stradale mortale oggi a Scandicci

Secondo le prime ricostruzioni, la moto guidata da Tommaso Bazzani stava percorrendo via Pisana (a Scandicci) quando, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrata con un camion.

L’impatto è stato devastante e non ha lasciato scampo al giovane motociclista. I soccorsi, giunti immediatamente sul posto , hanno tentato ogni manovra possibile per salvarlo, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.

La strada, molto trafficata e spesso teatro di incidenti, è stata chiusa a lungo, creando rallentamenti e tensioni tra gli automobilisti. Ma dietro l’attesa nervosa di chi era bloccato in coda, si consumava il dolore immenso della famiglia.

Tommaso Bazzani motociclista morto di Lastrignano

Tommaso Bazzani era di Lastrignano e non era soltanto un motociclista appassionato.

Era soprattutto un ragazzo pieno di vita, noto per il suo impegno quotidiano nell’Antico Vinaio, una delle insegne più amate dai fiorentini e dai turisti di tutto il mondo. Sempre pronto con una battuta, con un sorriso che accoglieva chiunque entrasse nel locale, Tommaso era parte di quel tessuto umano che fa di un semplice posto dove mangiare un punto di riferimento affettivo.

Gli amici lo descrivono come un giovane allegro, intraprendente, con tanti sogni e una grande voglia di vivere. E adesso, nel ricordo delle sue giornate passate tra i panini farciti e i racconti dei clienti, rimane il vuoto di un’assenza che pesa come un macigno.

Il dolore della famiglia

Il dolore più grande, ovviamente, è quello della sua famiglia. La mamma e il papà, che fino a poche ore prima lo avevano visto uscire di casa con la sua moto, faticano a credere che non tornerà più. La sorella, che spesso raccontava delle avventure di Tommaso Bazzani, non riesce a capacitarsi che la voce del fratello si sia spenta per sempre.

La stanza che resterà intatta, i messaggi ancora sul cellulare, i progetti condivisi che non vedranno mai la luce. In quelle lacrime scende anche la rabbia per una vita spezzata troppo presto, per un destino che sembra crudele e incomprensibile.

L’Antico Vinaio, che ormai è una vera istituzione della gastronomia toscana, ha deciso di dedicargli un pensiero speciale: un mazzo di fiori all’ingresso e un cartello con scritto “Ciao Tommaso, ci mancherai”. Gesti semplici ma pieni di significato, capaci di unire chiunque abbia varcato quella porta almeno una volta.

Il simbolo della passione per le due ruote

La moto era la sua passione. Fin da ragazzo, Tommaso Bazzani amava sentire il vento sul viso, la libertà della strada, la velocità controllata che gli dava adrenalina e gioia. Amici raccontano di gite improvvisate, di curve affrontate con entusiasmo e rispetto per il mezzo.

Eppure, quella stessa passione lo ha tradito. O meglio, è stata una fatalità sulla strada a trasformare ciò che amava in causa della sua fine, forse la presenza di smottamenti e radici di quel tratto di strada (già oggetto di una interrogazione comunale e diverse segnalazioni).

Ricordi e curiosità

Chi lo conosceva bene racconta che Tommaso Bazzani aveva una risata inconfondibile, di quelle che ti contagiano anche nelle giornate più buie.

Amava la musica rock, tifava per la Fiorentina ⚽️ e non perdeva occasione per organizzare cene tra amici.

Una curiosità che tanti ricordano è la sua capacità di riconoscere i clienti abituali dell’Antico Vinaio anche dopo mesi: “Ehi, sei tornato! Vuoi lo stesso panino di sempre?” diceva, regalando una sensazione di casa persino a chi arrivava da lontano. Dettagli che oggi sembrano piccoli, ma che compongono il mosaico di una personalità genuina.

La riflessione sulle strade e la sicurezza

Ogni incidente mortale porta con sé una domanda inevitabile: si poteva evitare? La via Pisana, teatro dello schianto, è spesso considerata pericolosa. Tra traffico intenso, mezzi pesanti e motociclisti che cercano di destreggiarsi, il rischio è sempre dietro l’angolo.

Il caso di Tommaso Bazzani riapre il tema della responsabilità del gestore della strada in caso di radici sporgenti.

Le responsabilità del gestore della strada

Quando si parla di sicurezza stradale non si può trascurare il ruolo del gestore della viabilità.

Nel caso dell’incidente che ha strappato la vita a Tommaso Bazzani, le prime ricostruzioni parlano di radici sporgenti dall’asfalto come possibile causa della caduta della moto.

Una circostanza che apre scenari complessi sul piano delle responsabilità civili e penali, e che è attualmente al vaglio degli inquirenti con l’ascolto di tutti i testimoni presenti al momento dell’incidente.

Il custode della strada, sia esso il Comune o un altro ente, ha infatti l’obbligo di mantenere il manto stradale in condizioni idonee e sicure per la circolazione. Se viene dimostrato che la presenza di radici non segnalate o non rimosse ha costituito un’insidia imprevedibile, la legge può attribuire al gestore un concorso di colpa per l’evento luttuoso.

Risarcimento del danno ai parenti di Bazzani

Non si tratta solo di un tecnicismo giuridico: dietro queste norme c’è la tutela di ogni cittadino che percorre la strada confidando in un livello minimo di sicurezza, ed il risarcimento dei danni (quantomeno non patrimoniali) per la perdita del rapporto parentale che spettano alla famiglia di Bazzani.

L’eredità di un sorriso

In mezzo a tanto dolore avvenuto proprio a ridosso della ricorrenza della morte di un grande motociclista sportivo (Luca Salvadori), resta un’eredità che non può essere cancellata: il sorriso di Tommaso Bazzani. Un sorriso che rimarrà impresso nelle foto, nei ricordi, nelle storie che amici e parenti continueranno a raccontare.

Forse è questo il compito che ci lascia: non dimenticare quanto sia preziosa la vita, quanto contino le piccole attenzioni verso gli altri (anche perche no con un panino!), quanto un gesto gentile possa rendere speciale anche la giornata più ordinaria.

“Ciao Tommaso”, scrivono in tanti. Un saluto che è un arrivederci, non un addio. Perché finché ci sarà qualcuno a ricordarlo, a raccontare la sua storia, il giovane ragazzo dal sorriso contagioso continuerà a camminare idealmente tra le vie di Firenze, a servire panini e a sfrecciare in moto tra le curve della memoria, fino a che non sarà fatta luce sull’incidente.

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