Giovanni Lalle muore ad Anzio in un incidente mortale

Era circa le 5 del mattino quando l’oscurità era ancora padrona sulla via di Valle Schioia, ad Anzio, frazione Lavinio quando un’auto (Fiat Punto) ha impattato un muro all’altezza della curva direzione semaforo.

A bordo c’erano due giovani: uno di 27 anni, passeggero, Giovanni Lalle, nato ad Aprilia e residente ad Anzio; l’altro, più giovane, 23 anni, al volante.

Quello che doveva essere un tragitto come tanti altri si è trasformato in un incubo: il veicolo, per ragioni ancora da chiarire, ha sbandato.

L’auto è uscita di strada, ha impattato un muro e poi una cabina elettrica. L’urto è stato violentissimo, così tanto da lasciare pochi minuti per reagire, pochi secondi per capire.

Il salvataggio e la speranza che si frange

I soccorsi sono arrivati in fretta: i medici del 118, le ambulanze, la sirena spezzata nell’alba. Entrambi i ragazzi sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale di Aprilia, in condizioni critiche.

Giovanni Lalle, purtroppo, nonostante i disperati tentativi dei sanitari, non ce l’ha fatta: il suo cuore ha smesso di battere nel pomeriggio.

L’amico che era al volante è ferito gravemente, ma non sarebbe in pericolo di vita. Un contrasto straziante tra vita spezzata e possibilità di sopravvivenza: un destino che divide chi resta e chi se ne va troppo presto.

Le ombre dietro uno schianto: dinamica, ipotesi, interrogativi

Le cause precise dell’incidente sono oggetto di indagine.

Gli inquirenti – i carabinieri della stazione di Lavinio e della compagnia di Anzio – stanno lavorando per ricostruire ogni dettaglio.

Tra le ipotesi che si stanno valutando ci sono l’alta velocità e un colpo di sonno del conducente.

Si studiano anche test tossicologici e alcolemici, come prevedono le procedure in casi del genere. La Fiat Punto è stata sequestrata, come consuetudine, per poter effettuare rilievi tecnici, verificare freni, traiettoria, usura degli pneumatici: ogni elemento può fare la differenza.

Secondo le ricostruzioni, la corsa dell’auto, dopo la perdita del controllo, ha visto la Punto terminare contro un muro, poi contro una cabina elettrica, nel tratto tra via di Valle Schioia e via delle Cerase Marine.

Luogo che agli occhi di molti era “solo una strada”, ma che ora è diventato teatro di una tragedia.

Chi era Giovanni Lalle, 27 enne da Aprilia

Giovanni Lalle non era solo un nome nei titoli dei giornali. Aveva 27 anni, era nato ad Aprilia, ma viveva ad Anzio.

Viveva, come tanti, tra sogni, amici, un lavoro nella vendita del caffe in capsule, cialde etc, che con tanto impegno portava avanti, nonostante gli imprevisti ed i problemi (non molto tempo fa aveva subito un furto nel negozio di famiglia).

Chi lo conosce lo descrive come solare, generoso, capace di lasciare il segno anche con un semplice sorriso.

La sua scomparsa ha lasciato un vuoto enorme nella comunità di Anzio, ad Aprilia, tra amici e soprattutto parenti (il padre Lorenzo Lalle, la mamma e tutti gli altri congiunti) che ora desiderano solo silenzio per il proprio caro.

Nei social i messaggi di cordoglio si moltiplicano: ricordi, strette al cuore, lacrime anche a distanza.

Mamma, papà, fratelli, amici che lo avevano accanto nei piccoli momenti quotidiani: una colazione insieme, una risata per nulla, un proposito per il futuro.

Curiosità e coincidenze che pesano

  • È drammatico pensare che l’incidente sia accaduto su un rettilineo. Spesso si immagina che le curve siano le più pericolose, ma è nei tratti rettilinei che molti conducenti abbassano la guardia: velocità, distrazioni, addormentamenti.
  • La cabina elettrica che è stata coinvolta non è un dettaglio da poco: l’impatto contro strutture rigide amplifica la forza dell’urto, aggrava i danni, riduce le possibilità.
  • L’auto, una Punto, appartenente al padre del conducente, torna nel racconto come simbolo della fiducia che i genitori ripongono nei figli, anche solo consegnando loro un’auto; ora sequestrata per accertamenti.
  • L’orario: le 5 del mattino. Un momento sospeso tra notte e giorno, quando gli occhi non sono ancora pieni di luce, quando si è più vulnerabili.

Via Valle Schioia ad Anzio/Lavinio: una tomba

Questa tragedia ci mette davanti a domande che non vorremmo mai porci. Quanto basta perché un attimo diventi per sempre? Quanto è fragile la vita in certe ore, certe situazioni?

È un monito per tutti: guidare con prudenza non è solo una raccomandazione vaga; può essere ciò che salva una vita. Fermarsi se si ha sonno, evitare l’eccesso di velocità, non sottovalutare condizioni del veicolo, strada, illuminazione.

Per la famiglia di Giovanni Lalle, per l’amico che era al volante, per una comunità intera, resta la speranza che la memoria non si dissolva, che si ricordino non solo gli ultimi istanti, ma l’intera persona: chi era, cosa amava, cosa sognava.

Ciò che resta è il ricordo, la voglia che qualcosa cambi: norme più severe, più controlli, più consapevolezza. Non è consolazione, ma forse è un impegno che possiamo prendere, per Giovanni, per chi viaggia quelle stesse strade, per chiunque potenzialmente possa trovarsi in quella situazione.

I funerali di Giovanni si terranno il 13 settembre alle ore 14.30 presso il centro Ecumenico (Anzio-Lavinio).



 

 

 

 

 

 

 

 


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